Benvenuto nel paese del bengodi, dove la banca ti paga il mutuo

Dopo un’estate che è sembrata autunno, un neo allenatore juventino ex milanista con origine toscane (il colmo per uno juventino doc come me!!!), anche nel settore bancario e finanziario sta succedendo qualcosa di paradossale : tassi di interesse negativi, testimoniano un contesto economico  anomalo.
Per capire come si è arrivati a questa situazione facciamo un passo indietro e ritorniamo al 2008 anno di inizio della più grande crisi economica e finanziaria dal dopoguerra ad oggi.
Tra le misure più eclatanti adottate dalle banche centrali c’è stato quello di ridurre i tassi di riferimento per incentivare consumi e investimenti (in USA si è passati dal 4,25% allo 0,25%, nell’area euro dal 4%  allo 0,05%, in Gran Bretagna dal 5% allo 0,50%).
Se Stati Uniti e Gran Bretagna hanno iniziato a beneficiare di queste strategie, nell’area euro non è stato così, perciò quando Mario Draghi presidente della Bce lo scorso 04 settembre ha abbassato per la prima volta nella storia i tassi allo 0,05% , penso che nella sua testa abbia pensato “o la va o la spacca”, consapevole del fatto che questa era una delle ultime cartucce a sua disposizione.
Non contento di ciò, rispettando il detto che “non c’è mai limite alla provvidenza” ha ridotto i tassi sui depositi al  – 0,2%. Ho scritto bene, non c’è nessun errore,  è proprio – 0,2%.
I tassi sui depositi sono i tassi che le banche ordinarie  ricevono per depositare i soldi su un conto deposito presso la banca centrale europea. E qui sta l’inghippo. Le banche ordinarie non riceveranno nessun compenso per aver depositato i soldi anzi dovranno pagare visto il tasso negativo.
Bene diranno molti di voi , così le banche saranno incentivate a finanziare imprese e famiglie invece di mettere i soldi presso il conto della Bce.
Intanto vediamo nella pratica cosa cambia per chi ha stipulato in passato un finanziamento o si accinge a stipularlo uno nuovo.
Per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile solo buone notizie all’orizzonte , visto che il tasso euribor utilizzato come parametro per i mutui a tasso variabile è ormai vicino allo zero. Mentre chi ha vecchi mutui a tasso fisso potrebbe valutare (valutare non significa automaticamente fare) una surroga verso tassi variabili.
Per chi si indebita oggi meglio salire prima possibile sul carro dei vincitori e sfruttare un contesto di mercato irripetibile.
Ma vi dico un qualcosa che non a tutti piacerà, ma che numeri alla mano si può rivelare una grande occasione:
chi ha liquidità da investire  e contemporaneamente  ha bisogno di denaro per finanziare una casa o una attività, potrebbe valutare di investire la liquidità, finanziandosi sul mercato a tassi stracciati. Con questa operazione si potrebbero ricevere interessi più alti (es. un 4% facendo una buona allocazione di portafoglio) rispetto a quelli che si debbono pagare per l’indebitamento (in media dal 2% al 3%).
Così può finalmente succedere l’ennesima cosa strana di questo strano periodo : le banche pagano le rate dei mutui che hanno concesso!!!!
Tutto bene allora, visto che il tasso euribor si prevede che crescerà molto lentamente arrivando al 1% solo tra 5 anni.
Chi si è indebitato o chi vorrà farlo in breve tempo può per un lungo periodo approfittare di questa situazione.

Ma attenzione, bilancio familiare e situazione personale dovrebbero guidarci nelle nostre scelte finanziarie. Altrimenti si rischia che quando si ritornerà alla “normalità” con tassi più alti che preannunciano finalmente una ripresa economica, potremmo non essere  in grado di sopportare rate inevitabilmente più alte.

Tutto questo  per evitare che tra qualche anno  qualcuno di noi dica “si stava meglio quando si stava peggio”.

Immagine di apertura: illustrazione del grande Carl Barks © Walt Disney
 

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