Borse vs Pil: chi vincerà?

Il crollo dei mercati che ha caratterizzato la prima ondata della pandemia è ormai un lontano ricordo.

Proprio in questi giorni i mercati azionari a livello mondiale hanno raggiunto un valore di 95.000 miliardi di dollari, un valore mai toccato in precedenza (per avere un’idea più precisa a marzo, nel momento più critico del contagio finanziario della pandemia, il valore dei listini era sceso sotto i 60mila miliardi di $).

Ma quali sono i motivi di questo incredibile rialzo?
Ne ho individuati 4.

1. Effetto vaccini: dopo il primo annuncio di un vaccino efficacie ne sono usciti subito altri. Ai mercati piace il fatto che ci possano essere un insieme di soluzioni sul fronte della lotta al Covid;

2. Banche Centrali: A livello globale tutte le principali banche mondiali stanno sostenendo l’economia acquistando titoli e immettendo grosse quantità di liquidità sul mercato. La BCE è arrivata alla cifra di 6.800 miliardi di euro (massimo per la sua storia) che equivale al 64% del PIL dell’eurozona. Stesso discorso per la Federal Reserve americana che ha raggiunto il 34% del PIL Usa (5.900 miliardi di euro);

3. Rimbalzo economia reale: arrivano dei dati incoraggianti di ripresa dalla Cina e da alcune materie prime che anticipano l’avvio di ripartenza economica;

4. Investitori istituzionali: fondi pensione, compagnie assicurative e gestori di fondi stanno iniziando ad alleggerire la liquidità che avevano accantonato per proteggersi e stanno iniziando ad acquistare sui mercati con prepotenza.

E fin qui tutto bene, ma c’è un dato che mi ha fatto riflettere profondamente ed è quello sul Pil mondiale (la ricchezza creata nel mondo) che è di circa 83.000 miliardi di dollari.
Focalizzati su questi 2 numeri: 93.000 miliardi di $ (valore mondiale delle borse) e 83.000 miliardi di $(valore del Pil mondiale).

E’ chiaro che il valore dei mercati finanziari si sta distaccando dai valori dell’economia reale. Ciò non dovrebbe sorprenderci visto che il Pil globale è previsto nel 2020 in calo di circa il 5% con l’Italia a –12%.

Negli ultimi decenni la crescita dei mercati finanziari è stata parallela a quella del Prodotto interno lordo.

Dal 2016 la forbice si è allargata e a maggior ragione quest’anno con i bond e le azioni in forte crescita e l’economia reale in frenata. Se facciamo in confronto dal 1998 ad oggi, il PIL ha fatto il 270% contro il 370% dei mercati.

In un mondo a tassi negativi investire in titoli azionari è una scelta obbligata. Attenzione a non farsi prendere troppo dalla mano e ad aumentare in maniera esagerata il profilo di rischio, visto che nel lungo periodo i mercati finanziari si potrebbero riallineare all’economia reale.

Alla prossima…

Foto di apertura: elaborazione personale

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