Investire nei portafogli sostenibili: perché è importante farlo

Chi mi conosce sa che sono solito mantenere le promesse.
Nel precedente articolo ho iniziato a parlare degli investimenti sostenibili, tema molto sentito dai millenials (ti ricordo che dentro questa categoria ci sono i nati tra i primi anni 80 e la metà degli anni 90), ma che sta avendo sempre più interesse anche negli altri investitori.

Si sente sempre più parlare del concetto di ESG (Environmental, Social e Governance) e della relativa importanza dei temi trattati.
Per chi non masticasse molto l’inglese il termine environmental sta per ambiente, e tra i temi ambientali più ricorrenti ci sono le emissioni di CO2, l’uso efficiente delle risorse.
Nell’ambito sociale le differenze di genere e razza sul lavoro e, per citare un esempio più pratico, pensa a quanto siano state importanti le forme di lavoro a distanza per quelle famiglie che non avevano i bambini a scuola.
Infine tra i temi di corporate governance rientrano la qualità ed efficienze del management e di tutta la classe dirigente.

Tale concetto di ESG è diventato il principio guida dei fondi sostenibili, ovvero i fondi che investono in un portafoglio diversificato delle principali classi di investimento (azioni ed obbligazioni), privilegiando gli emittenti compatibili con i criteri di sostenibilità richiamati dai principi delle Nazioni Unite per l’investimento responsabile.

Ma come fare per capire se il fondo su cui si vuole investire è ESG?
Prima di tutto bisogna leggere il prospetto informativo del fondo verificando che i criteri di selezione dei titoli rispondano alle logiche adeguate alla definizione di ESG. Possono essere criteri di esclusione (ad esempio non investono in produttori di armi o pornografia) o positivi (si investe in società che devolvono una quota di profitti al sostegno della ricerca medica o si impegnano a produrre meno CO2).
Altri aspetti sono l’attenzione nei confronti dei dipendenti, le responsabilità fiscali e l’utilizzo di un codice etico.
L’attività di Engagement, ovvero poter votare in assemblea e poter dialogare con l’azienda sul quale investono, è sinonimo di qualità di gestione e rispetto dei principi.

Quale differenza hanno questi fondi rispetto agli altri?
Sui fondi sostenibili voglio portare dei dati concreti attraverso una ricerca fatta da un pool di docenti universitari della Sapienza, Tor Vergata, Perugia e Groningen. L’analisi è stata fatta su 6.000 fondi.
La ricerca mira a confermare che tali fondi proteggono gli investitori più degli altri in caso di rischi sistemici. Si è dimostrato che maggiore è la componente Esg minore è la possibilità di perdere valore.

Spunti pratici
Con molti clienti sto già investendo su questi fondi da diversi anni e devo dire che ho toccato con mano i risultati della ricerca. Infatti durante la pandemia questi fondi si sono comportati meglio degli altri scendendo di meno.

Credo che questi fondi debbano essere inseriti nel portafoglio oggi con metodo in quanto sul mercato la qualità oggi è fondamentale ed investire in strumenti che hanno dietro dei gestori che investono già da anni con questi criteri fa la differenza.
Sono convinto che nei prossimi anni l’approccio Esg sarà sempre più prevalente, ma attenzione a chi oggi vi racconta la bella storia dei fondi ESG solo per vendervi qualcosa.

Alla prossima…

Foto di apertura: elaborazione personale

No Comments Yet.

Leave a reply