Investire nel 2017: fare previsioni è facile… azzeccarle un po’ meno
“Noi economisti siamo in crisi, non azzecchiamo una previsione dal 2008”.
“I modelli su cui ci basiamo sono fragili e si sono rivelati inadeguati per valutare comportamenti profondamente irrazionali”. Così parlava il capo economista della Banca d’Inghilterra in uno degli articoli che ho letto in questo inizio d’anno.
Nonostante ciò, fare previsioni sull’andamento dei mercati finanziari è il mestiere più praticato da economisti, analisti finanziari e società di gestione.
Come consulente finanziario sono portato a prendere decisioni e ad investire il denaro degli investitori che mi danno fiducia. Su cosa mi baso? Su un metodo ben specifico che ho appreso grazie alla mia esperienza.
Il vocabolario on Line Treccani definisce come metodo “la via, il procedimento, seguito nel perseguire uno scopo nello svolgere una qualsiasi attività secondo un piano e un ordine prestabiliti in vista del fine che si intende raggiungere”.
Anche io ho il mio, e si tratta di un ordine prestabilito di cose da osservare e fare.
Analisi macroeconomica, rapporto prezzo e utili, analisi dei flussi di investimento sono le tre categorie che ho passato in rassegna per sbagliare il meno possibile e per avere una idea sulla evoluzione dei mercati finanziari.
ANALISI MACROECONOMICA:
Prodotto interno lordo, tassi di interesse e inflazione possono essere di aiuto per avere un’idea sullo stato salute delle principali economie mondiali.
Non è questa la sede per riempirvi di numeri. Vi basterà ricordare che il mondo crescerà anche nel 2017 in media sopra il 3%, con gli Stati Uniti che si sono rimessi in moto dopo la crisi con crescita del PIL sopra il 2% e tasso di disoccupazione vicino al 5%. Ma il dato costante che emerge nelle principali aree mondiali è l’inflazione che sta piano piano rialzando la testa, spingendosi sopra il 2% sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna. Ciò ha portato la Federal Reserve (la Banca Centrale Americana) a rialzare il costo del denaro in occasione della riunione del 13 e 14 Dicembre allo 0,75% un anno dopo il precedente incremento. Sono previsti altri 3 rialzi dello 0,25% ciascuno nel 2017 se il contesto macroeconomico si manterrà conforme alle aspettative.
RAPPORTO PREZZO UTILI:
I mercati azionari agli attuali livelli sono cari rispetto alle medie storiche?
Cerca di rispondere, a questa domanda, uno degli indicatori più utilizzati per capire la convenienza o meno nell’investire in un indice azionario. Siamo difronte a un parametro che confronta i prezzi dei titoli con gli utili di un certo mercato.
Un alto valore mi indica la scarsa convenienza ad investire su quel mercato, in quanto il prezzo è elevato rispetto agli utili. Al contrario un valore basso porta un indice ad essere attraente. Il suo calcolo può essere effettuato in vari modi:
inserendo gli ultimi utili realizzati o quelli attesi a 12 mesi o la media degli utili realizzati negli ultimi 10 anni.
Dove trovo questi dati aggiornati? su Plus ogni sabato (l’allegato economico del Sole XXIV ore) in una apposita sezione sono confrontati prezzo/utile (ultimo dal mercato) con il prezzo/utile utilizzando la media degli ultimi 10 anni. Nel caso in cui l’ultimo prezzo utile è inferiore alla media degli ultimi 10 anni, ciò è un segnale di sottovalutazione, nel caso contrario di sopravvalutazione.
Un po’ di numeri (tratti da Plus di Sabato 14 Gennaio) ti aiuteranno a capire meglio il significato di questo indicatore:
________________________Prezzo/utile (ultimo)_______Prezzo/utile (media 10 anni)
Mondo________________________19______________________15,50
America_______________________22,10___________________17,40
Europa________________________17,50___________________13,70
Italia__________________________20,10___________________15,80
Far East_______________________15,20___________________18,10
Pacifico_______________________15,80___________________15,20
Cina___________________________7,20___________________11,50
Russia_________________________8,30____________________8,30
Brasile________________________16,20___________________13,50
India__________________________21,30___________________18,80
I numeri sembrano parlare abbastanza chiaro con tutti i principali mercati mondiali su livelli di quotazione elevate mentre, alcuni paesi emergenti, risultano essere su livelli convenienti rispetto alle medie storiche.
ANALISI DEI FLUSSI:
Serve per capire a livello mondiale quali sono le preferenze degli investitori tra azioni, obbligazioni e materie prime. Viene fatta una fotografia dei flussi di investimento in fondi comuni ed etf a livello globale considerando i dati dell’associazione nazionale delle società di investimento di Europa e Stati Uniti.
Dal 2009 (anno successivo allo scoppio della crisi) fino al 2016, in sei anni su otto la raccolta del comparto obbligazionario è stata superiore a quella azionaria. Considerando l’ammontare globale del patrimonio investito circa i 2/3 sono confluiti in strumenti obbligazionari e 1/3 in titoli azionari. Il dato risulta molto utile per capire a livello mondiale il comportamento degli investitori. Troppo denaro verso un determinato strumento di investimento porta i prezzi ad aumentare e dobbiamo farci serie domande se ciò che ha riscosso successo in passato sia da continuare ancora a preferire nel futuro.
Forse da questa breve analisi ti sarai già fatto una prima sommaria idea di quali categorie di investimento saranno da privilegiare per questo nuovo anno.
Ti darò qualche mia idea, ma prima ti chiedo di pazientare ancora un po’, visto che significativi eventi politici continueranno a dominare la scena nel 2017, dove inizieranno le trattative per la Brexit e si terranno importanti elezioni in Europa, tra cui ci potrebbero esserci anche quelle in Italia.
Segnati queste date :
15 Marzo 2017: Elezioni politiche nei Paesi Bassi;
23 Aprile (primo turno) e 7 Maggio (secondo turno): Elezioni presidenziali in Francia;
Agosto – Ottobre (in quanto non è decisa ancora nessuna data): Elezioni federali in Germania.
La vittoria o anche la semplice crescita nei consensi dei movimenti populisti potrebbe riportare incertezza e conseguente volatilità sui mercati europei, mettendo a rischio la stessa sostenibilità dell’Euro.
IN PRATICA:
Le presenti idee hanno carattere puramente informativo e non contengono inviti finalizzati alla vendita o alla sottoscrizione di prodotti finanziari e, sebbene ho fatto tutto il possibile per assicurare la correttezza delle informazioni ivi contenute, si declina ogni responsabilità per qualsiasi azione intrapresa sulle seguenti idee di investimento (questo è quello che scrivono tutte le società di gestione quando pubblicano i propri report finanziari!!!).
Obbligazioni: i prezzi sono saliti molto sia sulle obbligazioni governative che su quelle societarie. In questo anno occorrerà maggiore prudenza in vista del rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti. Per affrontare al meglio questo nuovo scenario meglio investire su titoli a breve scadenza (massimo 3-4 anni). Le obbligazioni indicizzate all’inflazione sia in Europa che negli Usa potrebbero sovraperformare grazie all’aumento delle aspettative sull’inflazione.
Azioni: Mercato americano su livelli ormai alti e incertezze politiche ed economiche potrebbero portare volatilità sui listini. Una scommessa potrebbe essere fatta sulle società Americane a piccola e media capitalizzazione che potrebbero beneficiare della riduzione delle aliquote fiscali promesse da Trump.
Il rialzo dei tassi di interesse gioverà ai titoli finanziari (banche e assicurazioni) grazie all’incidenza positiva sugli utili societari. Superata l’incertezza delle Banche anche l’Italia potrebbe attirare nuovi flussi visto il peso dei titoli bancari del principale indice domestico.
Ci sono mercati azionari a sconto? Vedendo i rapporti prezzo utili, Russia e Cina sembrano avere prezzi ragionevolmente interessanti. I più grossi rischi per i mercati emergenti, in generale, possono essere un ulteriore rialzo del dollaro (essendo molto indebitati in questa valuta) e un cedimento del prezzo delle materie prime oltre che le politiche protezionistiche di Trump.
Valute: Dollaro o Euro? 9 gestori su 10 vedono nel raggiungimento della parità un obiettivo ormai a portata di mano, vista la crescita economica degli Usa più robusta e l’aumento dei tassi della Federal Reserve. Se poi l’incertezza politica nell’Eurozona si traducesse in una crisi esistenziale per la moneta Unica, il Dollaro verrebbe visto come bene rifugio.
Ho la certezza che fare previsioni economiche e finanziarie sia difficilissimo se non impossibile, per questo senza avere la sfera di cristallo, ho provato a fare ipotesi di scenario basandomi su dati concreti.
Ma vorrei fosse chiaro che qualsiasi decisione di investimento farete nel 2017, ricordate il titoli di questo breve articolo “Fare previsioni è semplice… azzeccarle un po’ meno”.
Alla prossima
Foto in apertura: metallirari.com