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Banche – Pizzerie 6 a 0 : storia di una rimonta possibile

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Molto spesso dopo una settimana frenetica tra riunioni di lavoro, appuntamenti  con clienti, prendere  i figli in orario dalle varie attività settimanali, il sabato e la domenica  si   cerca di fare il minimo indispensabile e così cucinare anche il meno possibile. E allora la pizza al taglio soprattutto di sera è la soluzione ideale, comoda, piace a tutti specialmente ai bambini, se poi ci aggiungi qualche bibita la festa è fatta.

Sembra tutto facile, ma se vivi a Marsciano in Provincia di Perugia, un piccolo comune di circa 19.000 abitanti le pizzerie al taglio non ci sono praticamente più. Allora  le cose si complicano, visto che la più vicina, di qualità eccelsa si trova a  4 km e ogni sera, devi fare  minimo 30 minuti di fila.

La mia perplessità nasce dal fatto che nello stesso Comune ci sono invece 6 filiali bancarie, che rappresentano i principali gruppi italiani, in altre parole tante banche zero pizzerie al  taglio.

Vedendo così i dati sembrerebbe che l’attività bancaria sia più redditizia di quella di una pizzeria  se nessuno in un momento storico dove molte persone sono senza lavoro ha pensato a questo tipo di attività.

Ma le cose stanno veramente così?

Se hai un po’ di pazienza cercherò di spiegartelo.

Non sono un esperto di cucina e allora ho chiesto aiuto al mio amico Giorgio, fornaio alla terza generazione, che mi ha aiutato a capire meglio il mondo della pizza.

L’ho chiamato al cellulare chiedendomi se poteva darmi una idea  dei costi – ricavi medi  che si potevano ottenere dalla vendita della pizza sia al  rosmarino che al pomodoro.  Con la sua classica precisione ci ha pensato qualche minuto e facendo una media  ha snocciolato in pochi minuti i seguenti dati :

  • Impasto di 1 Kg di farina, ingredienti  vari come  pomodoro, rosmarino, olio, grassi, manodopera ed elettricità  hanno un costo di 3 € ;
  • Si ottengono da questo impasto 2 Kg di prodotto finito.  Ricavo lordo di 16 € al netto dell’Iva e al lordo delle tasse.

Investendo 3 € ottengo 16 €  ( Non male ho subito pensato, un ritorno superiore a  5 volte). Ho così  ottenuto la conferma di dati che pur essendo un profano del settore avevo sempre immaginato  anche se non in queste dimensioni. Se proprio la finanza mi dovesse tradire il pizzaiolo potrebbe essere il mio nuovo lavoro !

E i ritorni del sistema bancario ?

Vicini allo zero e visto che è il settore dove lavoro cercherò di farti un’analisi abbastanza completa, per farti capire che il mondo bancario tradizionale così come lo abbiamo sempre  pensato, ha bisogno di essere profondamente ripensato.

Ci sono varie ragioni di questa tendenza ma penso che le principali siano due :

  1. Bassi tassi di interesse  nel mercato monetario ;
  2. Crescita dei crediti in sofferenza delle banche ;

In un momento storico di tassi zero (proprio in questi giorni il btp a 2 anni per la prima volta nella storia ha avuto rendimenti negativi) l’attività tipica della banca (raccogliere denaro dai risparmiatori e concederlo sotto forma di finanziamenti e mutui)  è al collasso. Il margine di interesse degli istituti di credito  (differenza tra i tassi incassati  dai finanziamenti e i tassi pagati sui depositi e cc) non esiste praticamente più.  Pensa che tutto il sistema bancario  ha perso dal 2007 10 miliardi di €  sul margine  di interesse.

Ma la grossa palla al piede di tutto il sistema bancario è rappresentato dal problema ancora irrisolto dei crediti deteriorati, in altre parole i prestiti che sono stati concessi e iniziano ad avere problemi nell’essere restituiti.

Stai attento perché qui i numeri sono da paura. Secondo le ultime rilevazioni dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) le sofferenze delle banche italiane hanno raggiunto quota 200 miliardi di Euro, il 10,4% dei prestiti totali.

Se sono stato troppo tecnico  cerco di dirtelo  in un  modo  molto semplice  : ogni 100 € che le banche hanno prestato il 10,4% è oggi di difficile riscossione. Un dato molto preoccupante se nel 2008 data del fallimento di Lehman i crediti in sofferenza erano  circa 44 miliardi di euro, oggi dopo  7anni sono quintuplicati.

Lo so cosa stai pensando, ma a me cosa importa se le banche non hanno più margini ?

Il tema dei crediti in sofferenza tocca anche te sia in maniera diretta che indiretta.

Se sei cliente di qualche banca con rapporti tra crediti in sofferenza e prestiti totali del 20% – 30%, faresti bene a tagliare la corda il prima possibile, prima che i tuoi risparmi vadano in fumo.  Sei ancora in tempo fino alla mezzanotte del 31 Dicembre 2015, perché dopo che avrai brindato all’arrivo del nuovo anno i problemi con la  tua banca potrebbero arrivare presto.  Dal 01 Gennaio 2016 entreranno in vigore le nuove regole sul bail in bancario dove i risparmiatori di Banche in difficoltà potrebbero in prima persona pagare mandando in fumo i risparmi di una vita.

Non meno gravi sono le conseguenze indirette  sull’intero sistema famiglie – imprese.

Le banche con una % elevata di sofferenze devono accantonare capitale che rappresenta un freno all’erogazione del credito all’economia. Pensa a te che in vista di una spesa futura di importo rilevante stai mettendo da parte soldi in una cassaforte, denaro immobilizzato che logicamente non utilizzi per le altre spese  quotidiane e  che  non crea ricchezza per l’economia.  In attesa di una soluzione di sistema al problema delle sofferenze, queste continuano ad assorbire capitale e sono un ostacolo sia al processo di aggregazioni tra banche sia all’erogazione del credito.

Infatti in questo scenario eventuali fusioni tra banche per recuperare la redditività perduta possono essere una delle strade praticabili.

Alcuni grandi istituti bancari stanno sempre più proponendo una diversificazione dei ricavi con la vendita di prodotti che con la banca tradizionale non hanno nessun legame.

Se anche te sei cliente di alcune di queste banche avrai ricevuto offerte come Smarth-phone, computer, stampanti, Tapis roulant, palle ginniche, gioielli. Questa strada nuova intrapresa dal sistema bancario (ti posso assicurare molto redditizia per recuperare gran parte della redditività perduta) è lontana anni luci dal mio modello di rapporto consulenziale banca – cliente.

Se andando da un ortopedico, gastroenterologo, avvocato, notaio, ti offrissero  la vendita di cellulari, stampanti, computer, cosa penseresti ?  La professionalità  e reputazione dell’esperto a cui ti rivolgi aumenterebbe ?

Io la penso in maniera radicalmente opposta e te lo dico con una semplice parola : specializzazione.  Essere attenti ai  clienti già esistenti e attrattivi  per quelli nuovi passa  attraverso  la formazione di figure professionali altamente focalizzate su settori come la consulenza finanziaria, il credito bancario, il credito alle piccole e medie imprese, la pianificazione successoria, il passaggio generazionale e il real estate.

Ti è ormai chiaro che lo sportello bancario tradizionale dovrà cambiare pelle per battere la crisi, o meglio più che cambiare pelle dovrà proprio scomparire. Oggi si contano circa  30.000 sportelli bancari in Italia e in pochi anni potrebbero essere chiusi fino a 11.000 – 13.000 filiali con un taglio dei costi tra i 3 e 3,5 miliardi di Euro.

Prima che sia troppo tardi questo percorso irreversibile si intensificherà nei prossimi anni e già immagino Marsciano il paese dove sono nato e vivo da più di 40 anni. Attualmente ci sono 6 filiali bancarie, ne rimarrano 2/3 se venissero confermate le previsioni  e tendenze a livello nazionale.

Oggi Banche battono pizzerie al taglio 6 a 0 ma puoi giurare che la  rimonta è vicina, alla fine staccare l’insegna  “Banca X” e mettere “Pizza al taglio” è più facile,  ma soprattutto più redditizio di quello che pensi.

 

Alla Prossima puntata

Foto in apertura by: commons.wikimedia.org