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Coronavirus: intervista al Medico Perugino del post diventato virale

State a casa Somari!, è il post diventato virale di un giovane medico, il cui nome è Andrea che lavora presso l’Ospedale Santa Maria della misericordia di Perugia.

Era questo l’accorato invito rivolto ormai un mese fa ad un centinaio di giovani che stavano facendo l’aperitivo, incuranti delle prescrizioni anti Coronavirus, che dal giorno successivo sarebbero diventate sempre più stringenti.

Ho avuto il piacere di intervistare Andrea a cui ho rivolto alcune domande sull’argomento di estrema attualità e sui suoi risvolti in campo primariamente medico ma anche sociale.

Ho sentito molti autorevoli pareri tra loro anche discordanti e soprattutto variati nel tempo in merito alla pericolosità di questo virus. Cosa ne pensi?

Sul fatto che questo Virus determini una importante letalità ormai non c’è dubbio alcuno, abbiamo tutti negli occhi le terribili immagini giunte dal Nord Italia, che zittiscono qualsiasi voce fuori dal coro.

Partiamo comunque dall’analogia più semplice e che tanto sta facendo discutere, quella con il Virus Influenzale.
Sia il nuovo coronavirus chiamato 2019-nCoV, che il virus influenzale (che include diversi sottotipi), possono causare patologie respiratorie di lieve o grave intensità e potenziali complicanze molto rilevanti.

L’influenza “tradizionale” ha in genere un periodo di incubazione brevissimo, di circa 2 giorni, mentre per 2019-nCoV i valori medi sono più alti, ossia 5-6 giorni.
L’influenza può essere trasmessa da un soggetto asintomatico nelle 24 ore precedenti la comparsa dei sintomi. La morte in genere avviene per grave insufficienza respiratoria a causa di un’importante compromissione della funzione polmonare.
Sono stati comunque descritti quadri di disfunzione anche di altri organi, insufficienza renale e danno cardiaco acuto. Nei casi più gravi il decesso può avvenire anche per sovra-infezioni batteriche.

Ho voluto capire meglio quello che sta succedendo.

L’emergenza Coronavirus sembra essere un caso senza precedenti e praticamente nessuno di noi ha mai vissuto una situazione simile.

Tuttavia, risulta essere un evento tutt’altro che imprevedibile, e che purtroppo si ripresenta con cadenza secolare. Il colera, la peste bubbonica, il vaiolo e l’influenza rappresentano da secoli le malattie infettive più mortifere nella storia dell’umanità.

Come è successo in questo caso molte malattie continuano a “fare il salto” dagli animali agli esseri umani (zoonosi).
Malattie infettive di tipo respiratorio quali la SARS nel 2009, che è in grado di passare facilmente dagli animali agli esseri umani, rendono sostanzialmente quasi impossibile una eradicazione definitiva.
La peste che ha sterminato decine di milioni di persone in Europa nel XIV secolo, trasmessa attraverso i topi, è tuttora esistente in alcuni continenti.

Come mai in Italia c’è stato questo proliferare di casi?

La mattina di venerdì 21 febbraio l’Italia si è svegliata iniziando a conoscere i particolari di colui che è stato definito il “paziente 1”: un uomo di 38 anni, proveniente da Castiglione d’Adda nel lodigiano, accorso all’ospedale di Codogno il giorno prima per gravi difficoltà respiratorie.

L’esplosione in Nord Italia del numero di casi di COVID-19 in pochi giorni ha messo a dura prova il sistema sanitario, considerato di eccellenza con intasamento di numerosi pronto soccorso e reparti di malattie infettive nonché di terapia intensiva, con ovvie ricadute sulla capacità del sistema di offrire adeguata assistenza a pazienti con problemi differenti.

Ritengo personalmente che la percentuale di morti particolarmente alta in Italia sia legata essenzialmente ad una notevole sottostima dei contagiati, dovuta ad un numero basso di tamponi effettuati (in confronto ad altri paesi come Corea del Sud e Germania) che potrebbero essere nell’ordine dei milioni di unità come recentemente suggerito da numerosi osservatori internazionali.

Qualcuno, non solo tra gli addetti ai lavori ma anche importantissimi imprenditori come Enzo Del Vecchio (patron di Luxottica), comincia a sollevare dubbi sulla eccessiva presenza del Privato convenzionato in Lombardia, e sulla netta differenza di gestione rispetto a due importanti regioni limitrofe come il Veneto e l’Emilia Romagna, con due modelli sanitari piuttosto differenti tra loro.

Non è un caso che si sono create tensioni tra governo centrale e governi locali in merito alle misure da intraprendere, tra cui la più rilevante è stata il “cinturamento” dei comuni focolaio, la cosiddetta “zona rossa”.

Quale potrebbe essere secondo te una degna “exit strategy”?

Credo che si arriverà, nell’attesa di un Vaccino (che non credo possa essere pronto prima di quest’anno!), a sottoporre la popolazione a dei test immunologici di dosaggio anticorpale per stabilire chi sia “immunizzato” al Virus.

Io continuo a sperare che il caldo estivo ci dia una mano almeno nel ridurre la contagiosità, ma purtroppo la diffusione del Virus a tutte le latitudini non fa ben sperare. Infatti anche se non tutti gli esperti sono concordi nel ritenere che sia impossibile una re-infezione (come avviene per esempio nelle malattie esantematiche), ma sicuramente il rischio di sviluppare una forma clinica grave sarebbe molto ridotta.

Ci sono in tutta Italia molti protocolli di studio aperti su questo test tra cui anche all’Università di Perugia, e molto recentemente la Regione Umbria, su sollecitazione di molte parti, ha bloccato il tentativo da parte di Strutture Private di proporre questo test a pagamento, per cui la nostra regione sarebbe stata l’unica in Italia.

Oggi tutti sembrano esperti di medicina e hanno una soluzione al problema e cosi avviene anche in ambito finanziario in cui tutti sono esperti sui mercati finanziari…
Puoi darci un tuo parere in merito?

Qui svesto i pareri dell’esperto, ovviamente, e mi limito a dire quello che cerco di fare io.
Per prima cosa cerco di guardare il meno possibile il mio home-banking e di affidarmi agli esperti del settore come te, che offri un servizio molto utile di informativa tramite mail, che apprezzo molto personalmente.

So che segui anche l’economia e la finanza… come vivi questi momenti di turbolenza finanziaria?

Nonostante la mia età, li vivo in maniera sostanzialmente tranquilla, so bene che l’andamento dell’economia come quello della storia dell’uomo, essendone essa ormai parte sempre più integrante (da Keynes in poi!), ha un andamento ciclico.

Come non mi sono fatto prendere dall’entusiasmo l’anno passato, che è risultato un anno record per quanto riguarda sia il mercato azionario, che anche se in misura minore per quello obbligazionario, credo non ci si debba far prendere dallo sconforto adesso.

Ovviamente non fa piacere a nessuno leggere il segno meno nei propri investimenti, ma credo che in alcuni casi potrebbe essere un’opportunità!
Posso dire che in questo periodo sto cercando di acquistare qualche titolo in più e di certo non vendo nulla!

Alla prossima…

Foto di Apertura: elaborazione personale