Come l’Influenza mi ha fatto scoprire che le famiglie italiane (probabilmente anche la tua) non risparmiano con le Fasce di Reddito Sanitarie!
Ritrovarsi a letto per tre forti attacchi influenzali dal 26 Dicembre fino ai primi di marzo ti fa capire che i virus sono sempre più resistenti e colpiscono sempre un maggior numero di persone anche con frequenti ricadute. Magra consolazione trovare il capro espiatorio nei 2 figli che andando una a scuola e l’altro all’asilo (se potesse leggermi Giulio mi riprenderebbe subito: “si dice scuola dell’infanzia papà!!!!”) risultano particolarmente vulnerabili alle influenze, specialmente se inizi a pensare che superati i 40 anni il fisico non è più quello di prima ed è più sollecitato agli attacchi esterni.
Così dopo 4 giorni passati a casa con febbre, vomito e il 50% della giornata sopra la tazza del bagno ho deciso di chiamare il medico di famiglia che mi ha prescritto un antibiotico e uno sciroppo per la tosse e alcuni fermenti.
Nel momento in cui stava scrivendo la ricetta mi dice : “R1, R2, R3?”. Mi ha colto di sorpresa e spiazzato non ricordando immediatamente che il loro significato è nella fascia del reddito di appartenenza per avere i benefici dei ticket aggiuntivi su ricetta. Mi sono ricordato che alcuni mesi fa mia moglie aveva preso in farmacia dei moduli per l’autocertificazione del reddito familiare. Erano presenti tra i documenti da sistemare, tra le cose che sai che devi fare, ma che pensando che non siano prioritarie rimandi in continuazione. Mi sono salvato in calcio d’angolo e anche se ho dovuto rovistare un pò di fogli alla fine gli ho fornito la fascia di reddito della nostra famiglia.
Appena il medico se ne è andato, ho iniziato a pensare :
“Così non va bene, fai il consulente finanziario, parli di pianificazione finanziaria, di attenzione al bilancio familiare e poi nella pratica te ne freghi di fare cose che possono farti risparmiare soldi”.
Come prima cosa non avendo mai affrontato in profondità questo argomento ho fatto una ricerca su internet e ho scoperto molte cose interessanti che vorrei condividere con i miei lettori.
La certificazione della fascia di reddito per i Ticket sanitari è una procedura partita nel 2011 ed è disciplinata da delibere regionali, per cui può variare da Regione a Regione. A titolo di esempio parlerò della Regione Umbria quella in cui vivo, anche se le linee generali sono uguali per tutta l’ Italia.
Tre sono gli step da fare per l’autocertificazione:
1) REPERIRE IL MODULO:
Con l’autocertificazione della fascia di reddito del nucleo familiare possiamo avere delle agevolazioni quando paghiamo il ticket per prestazioni specialistiche sanitarie e il ticket per farmaci. Se non sei presente negli elenchi del sistema tessera sanitaria del tuo medico o sei inserito con una fascia di reddito errata, dovrai compilare il modulo dell’autocertificazione disponibile presso gli Uffici dell’anagrafe sanitaria, Punti Cup, Farmacie, Ambulatori medici o scaricabili direttamente dai siti web delle Usl.
Ricerca su Google ” Ticket aggiuntivi su ricetta” e aggiungi il nome della tua regione e troverai il modulo senza problemi.
2) COMPILARE IL MODULO:
Una volta in possesso , bisogna compilare l’autocertificazione per ogni componente il nucleo familiare (nel mio caso moglie, marito e 2 figli 4 sono i moduli da restituire). La sua compilazione è semplice, l’unico dato su cui dobbiamo reperire informazioni è il reddito complessivo lordo del nucleo familiare.
Tre sono le fasce di reddito indicate con l’acronimo R1,R2,R3 dove la lettera R rappresenta il codice fascia di reddito e riporto a titolo di esempio il ticket su farmaci che maggiormente capita nella nostra quotidianità :
FASCIA DI REDDITO QUOTA PER CONFENZIONE FARMACI
R1 fino a 36.151,98 € 0
R2 da 36.151,99 € a 70.000 € 1 € fino a un massimo di 2 € per ricetta
R3 da 70.000 € a 100.000 € 2 € fino a un massimo di 4 € per ricetta
Oltre i 100.000 € 3 € fino a un massimo di 6 € per ricetta
Per reddito complessivo lordo fiscale è da intendersi il reddito del nucleo familiare riferito all’anno precedente, come somma di tutti i redditi dei singoli componenti e si può ricavare dai seguenti modelli :
Modello Unico persone fisiche : Quadro Rn, importo di cui la rigo RN1;
Modello 730 : prospetto di liquidazione importo relativo al reddito complessivo ;
Modello CUD : parte B dati fiscali, somma degli importi di cui ai punti 1 e 2 più la rendita catastale dell’abitazione principale.
Da non confondere queste fasce di reddito con quelle ai fini Irpef per il calcolo delle imposte sul reddito. Se vuoi approfondire questo tema ti consiglio di leggere il mio e-book “Pagare meno tasse. Scopri quali operazioni bancarie ed assicurative ti consentono di non regalare nulla al fisco”.
3) CONSEGNARE IL MODULO:
Per chi ha meno dimestichezza con internet e la tecnologia può direttamente a mano portare il modulo presso le sedi individuate dall’azienda Usl ottenendo subito il certificato provvisorio del reddito familiare.
Si può anche presentare l’autocertificazione tramite e mail, Pec (posta elettronica certificata), posta ordinaria e fax. Gli indirizzi di posta, Pec e- mail e numeri di fax sono da reperire presso i siti aziendali delle varie USL.
Due ultime importanti raccomandazioni :
- allegare all’autocertificazione copia di un documento di identità valido e codice fiscale di ciascun componente il nucleo familiare;
- Il certificato di esenzione ha validità su tutto il territorio nazionale fino al 31 Marzo dell’anno successivo. Ricordati di aggiornarlo annualmente e ad ogni variazione di reddito.
Così il sabato dopo essermi finalmente ristabilito mi sono recato presso un punto CUP finalmente presentando l’autocertificazione, ottenendo conferme a quelle notizie che avevo letto,con una gentilezza e una conoscenza veramente profonda della materia da parte della persona addetta al servizio Cup (poi dicono che i dipendenti pubblici sono nella maggioranza dei casi scortesi e conoscono poco della loro materia!!!). Durante l’attesa ho notato che altre persone erano nella mia stessa situazione: non avevano ancora presentato l’autocertificazione e parlando tra di loro stavano dicendo che era una cosa che avrebbero dovuto fare da molto tempo, ma che continuamente avevano rimandato.
Questo è il classico esempio di come nella pratica la cura del proprio bilancio familiare nasca soprattutto dall’attenzione alle piccole cose, che ogni volta ti possono incidere poco, ma alla fine dell’anno possono pesare per anche per migliaia di Euro.
Lo so bene, il lavoro, la famiglia, i figli, gli hobby hanno la priorità e precedenza, ma poi penso a come siamo strani : ci sforziamo dalla mattina alla sera come pazzi per guadagnare di più, cercare nuovi clienti, creare qualcosa di nuovo che possa migliorare il nostro stile di vita e i nostri redditi e non diamo attenzione a quelle cose che abbiamo a portata di mano, sono semplici da fare e che “alla fine della fiera” consentono di farci risparmiare soldi.
E’ possibile migliorare questa pratica quotidiana?
Il punto di partenza è piuttosto semplice: per evitare che a fine mese il saldo sia negativo, non potendo molte volte aumentare le entrate, bisognerà tentare di contenere le spese.
Tenere un registro giornaliero delle entrate e uscite familiari sembra difficile e faticoso soprattutto per la frenesia dello stile di vita contemporaneo. Può essere però un utile esercizio per scoprire sprechi eccessivi e per razionalizzare spese fuori controllo.
Si arriva così alla redazione del conto economico familiare, dove sono sintetizzati tutti i ricavi e i costi di una famiglia nell’arco dell’anno, arrivando a capire se la famiglia gode di una buona salute economica.
E allora prendiamo alla fine di ogni mese un’ ora di tempo per capire l’evoluzione del bilancio familiare. Per chi è pigro e con poca disciplina, la tecnologia può essere una valida alleata per avere una gestione efficiente. Molte banche prevedono tra i servizi di internet banking quello di “bilancio familiare” utilizzabile sia da home banking che dalle applicazioni scaricabili da telefono e tablet. Le uscite possono essere divise in varie categorie (imposte e tasse, pagamenti bancomat, prelievi bancomat, assegni bancari e circolari, pagamento rate finanziamenti, utilizzo carte di credito) e dovremmo essere poi noi a dare un nome alle singole voci di spesa.
Per approfondire questi argomenti ti consiglio di leggere anche il mio e-book “Dal risparmio all’investimento : le cinque fasi fondamentali per la tutela e crescita del tuo capitale” .
Se non avessi avuto queste ricadute influenzali non avrei avuto l’occasione per riflettere su queste cose e forse non avrei ancora consegnato l’autocertificazione. Quest’anno è la prima volta dopo 9 anni che non ho fatto il vaccino antiinfluenzale, condizionato dal ritiro dal mercato di alcuni lotti dopo alcuni casi di morte sospette.
E’ proprio vero, ogni tanto famosi proverbi tornano magicamente nei nostri pensieri per spiegare alcune esperienze della vita quotidiana e per farci comprendere che non tutti i mali vengono per nuocere.
Alla prossima puntata
16 Marzo 2015
Foto in apertura by Ilse on Flickr


