Come prepararsi all’imprevisto della volatilità

La diffusione nel mondo del nuovo coronavirus ha gettato i mercati nel caos e dato inizio a un periodo di grande volatilità.
Essendo difficile da gestire, la forte volatilità dei mercati mette ansia al risparmiatore ma, se gestita bene, può ampliare i margini di performance di un portafoglio.

Quasi tutti gli asset nel tempo sperimentano un certo livello di volatilità dei prezzi.
Gli asset a bassa volatilità in generale sono soggetti a oscillazioni meno ampie rispetto agli asset a volatilità elevata.
Ma l’imprevedibilità dei mercati finanziari globali ci deve far tenere pronti a possibili fasi di volatilità.

Spesso i fattori che determinano la volatilità del mercato sono indecifrabili persino per gli investitori più navigati.
Consideriamo, per esempio, il covid-19 nell’anno scorso. Naturalmente è ancora oggi una catastrofe colossale dal punto di vista umano, ma soprattutto economico.

In che modo, dunque, gli investitori si possono preparare all’imprevedibile?
La prima cosa fondamentale è puntare al lungo termine.
C’è un detto nel campo degli investimenti secondo il quale stare nel mercato è più importante del market timing.
È notoriamente difficile indovinare il momento migliore per fare un investimento, specialmente in caso di eventi imprevisti che influiscono sui mercati, detti anche Cigni Neri.

Gli investitori che continuano a investire e disinvestire nel tentativo di approfittare dei rialzi e di evitare i ribassi hanno poche probabilità di successo.
Sarebbe molto meglio cercare di mantenere i nostri investimenti per un periodo di tempo significativo, evitando di rincorrere i su e giù del mercato e continuando a perseguire i nostri obiettivi e traguardi.

La seconda cosa da fare è resistere al richiamo delle forze comportamentali umane come il panico e l’avidità che possono rendere estremamente difficile prendere decisioni finanziarie razionali.

L’aversione alle perdite, descrive il modello comportamentale che può portare gli investitori a perdere per paura delle opportunità interessanti.
Uno studio molto apprezzato, condotto sotto la guida dello psicologo matematico Amos Tversky e del Nobel Daniel Kahneman, ha scoperto che gli investitori percepiscono il dolore per una perdita a doppia intensità rispetto alla gioia per un guadagno della stessa entità.

Quando si investe, è molto più utile concentrarsi sui fondamentali, piuttosto che sulle emozioni.
Investi solo negli asset che consideri un investimento solido a lungo termine.
Poi, in periodi di volatilità, riconsidera la tesi per assicurarti che le prospettive a lungo termine del tuo investimento restino positive, una volta passata la turbolenza a breve termine.

È utile ricordare che nel mondo accadono sempre molte cose diverse che possono influire sulle prospettive dei nostri investimenti.
Così, quando ci sembra che i mercati siano trainati da un unico evento, spesso è ragionevole concludere che l’impatto di quell’evento potrebbe essere sovrastimato.

Consideriamo l’esempio di un terremoto: se è vero che è un evento devastante per gli abitanti e che ha un impatto molto tangibile sull’economia locale, solo alcuni settori ne sono direttamente colpiti, mentre in altre regioni e in altri paesi l’impatto è davvero minimo.
Nel lungo termine si è studiato che anche l’economia che ne è colpita riesce a ripartire.

Per concludere, quando assistiamo a una diffusa volatilità sui mercati globali, dovremmo chiederci se l’elemento catalizzatore costituisca una minaccia a lungo termine per gli investimenti in regioni, settori e società lontani dall’epicentro di qualsiasi singolo evento.

Questa sorta di contagio a breve termine può offrire opportunità d’investimento in asset che già apprezziamo per i loro fondamentali, ad un prezzo più conveniente.

Alla prossima puntata…

Foto di apertura: elaborazione personale

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