Salvataggio Banca Marche, Etruria e Lazio, Carichieti e Cassa di Risparmio di Ferrara : come salvare gli scafisti e far annegare donne e bambini su un barcone alla deriva

“Salvi i banchieri responsabili dei dissesti, azzerati gli azionisti e ora sarà tagliato il personale: è come se su un barcone si salvassero gli scafisti anzichè donne e bambini. Vergogna”.
Questo è uno dei tanti commenti (ho scelto per la verità uno dei più forti ma penso che rispecchi fedelmente la realtà) rilasciati al web, sui giornali dai tanti risparmiatori inferociti per aver perso tutti i guadagni di una vita.
L’impressione dell’uomo della strada è che le quattro Banche siano state miracolate, mentre azionisti e obbligazionisti subordinati hanno nelle loro mani “carta straccia”, strumenti finanziari con un valore azzerato.

Vorrei ripercorrere le tappe delle quattro Banche negli ultimi 2 anni (Banca Marche, Banca Popolare Etruria e Lazio, Carichieti, Cassa di Risparmio di Ferrara) oggetto del piano di salvataggio operato da Banca Italia in stretta collaborazione con il Governo.
Tutte le 4 Banche entrate ormai in crisi da più di un anno sono state oggetto dell’istituto dell’amministrazione straordinaria con le seguenti caratteristiche :

1) Procedura disposta dal Ministro del Tesoro, su proposta della Banca d’Italia, quando risultano gravi irregolarità nell’amministrazione, delle norme di legge che regolano l’attività della banca e gravi perdite del patrimonio. Per chiarezza il grande problema di tutti questi istituti sono stati i prestiti concessi (quando ogni 100 € prestati il 30% non viene più restituito è scontato che iniziano i problemi) ;

2) Vengono nominati uno o più Commissari straordinari che provvedono ad accertare la situazione aziendale, a rimuovere le irregolarità e soluzioni utili nell’interesse dei depositanti. La loro nomina dura un anno e può essere prorogata di altri sei mesi;

3) Qualora ricorrano circostanze eccezionali i Commissari possono sospendere, per un periodo non superiore ad un mese (possibile proroga di altri due), i pagamenti (conti correnti, depositi) ;

Questa è una fase dove “il malato Banca” inizia ad avere sintomi non proprio belli e rassicuranti, ma affidandosi ad uno specialista (in questo caso i Commissari) pensa di risolvere i suoi problemi.
Quando la situazione è troppo grave neanche nostro Signore può fare i miracoli.

Quello che è successo con le 4 Banche è proprio questo, in quanto nonostante il lavoro dei Commissari straordinari non si è arrivati ad una soluzione che potesse eliminare tutti i problemi di una gestione non proprio efficiente.

Domenica 22 Novembre a mercati chiusi Governo e Banca d’Italia hanno trovato una soluzione alla crisi delle quattro banche in amministrazione straordinaria. Come ogni favola che si rispetti c’è sempre un lieto fine, un pò come il cacciatore che salva Cappuccetto Rosso dal lupo cattivo (perdonatemi l’esempio ma avendo un figlio di 4 anni mi è venuto spontaneo).

Ora ti dimostrerò che non è tutto oro quello che luccica.

Lo farò analizzando la circolare della Banca d’Italia che spiega cosa si è voluto fare per risolvere il problema.
Si tratta di banche di dimensione piccola o media, aventi nel complesso una quota nazionale del 1% circa in termini di depositi“.
La Banca d’Italia sembra dirci che cosa vuoi che sia, non ti preoccupare in fondo è solo l’ 1% della quota di mercato nazionale.
Diverso sarebbe stato dire : è stata trovata una soluzione alla crisi di Banche che hanno come attività (conti correnti, depositi e obbligazioni) 27,8 miliardi di Euro. I valori in termine assoluto rendono meglio l’idea di quelli in percentuale ma hanno un impatto emotivo più forte, quindi meglio evitare.
Ricordo a tutti che 27,8 miliardi di Euro potrebbe essere l’importo di una intera manovra finanziaria del Governo.

Il comunicato sembra proseguire con lo stesso tono rassicurante : “La soluzione assicura la continuità operativa delle Banche e il loro risanamento, nell’interesse dell’economia dei territori. Tutela pienamente i risparmi di famiglie e imprese detenuti nella forma di depositi, conti correnti e obbligazioni ordinarie; preserva tutti i rapporti di lavoro in essere; non utilizza denaro pubblico“.
Tutti contenti quindi, anche se lo stesso concetto si sarebbe potuto dire : “Molti dei 677 sportelli bancari sono a rischio chiusura e i 6069 dipendenti dovranno essere ricollocati tra le Banche che acquisteranno i quattro istituti in crisi, licenziamenti e tagli del personale permettendo”.

Fino a qui tutto bello, anche se, continuando nella lettura, le cose iniziano ad essere più problematiche : “Le perdite sono state assorbite in prima battuta dagli strumenti di investimento più rischiosi : azioni e obbligazioni subordinate…
Tutto è precondizione per la soluzione ordinata delle crisi bancarie dalle norme Europee recepite nell’ordinamento
“.

In parole povere : 3 miliardi di Euro sono stati persi da più di 100.000 risparmiatori, di cui 728 milioni di obbligazioni subordinate.

La soluzione adottata compatibile con le norme Europee con gli aiuti di Stato si articola con il seguente schema :
per ciascuna delle quattro Banche la parte “buona” è stata separata da quella cattiva.
Alla parte buona (nuova Banca) sono state conferite tutte le attività diverse dai prestiti in sofferenza, cioè quelli di più dubbio realizzo.
…Gli amministratori hanno il preciso impegno di vendere la Banca buona in tempi brevi al miglior offerente, con procedure trasparenti e di mercato.
…Tali prestiti in sofferenza svalutati a 1,5 miliardi di euro dall’originario valore di 8,5 miliardi di euro saranno venduti a specialisti nel recupero crediti o gestiti direttamente per recuperarli al meglio.
Lo Stato, quindi il contribuente non subisce alcun costo in questo processo. L’intero onere del salvataggio è posto innanzitutto a carico delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle quattro Banche ma è prevalentemente a carico del complesso del sistema bancario Italiano che alimenta con i suoi contributi ordinari e straordinari il Fondo di Risoluzione
“.

In sostanza le Banche sono state divise in due parti : una buona che verrà venduta sul mercato al miglior offerente e quella cattiva dove sono confluiti i prestiti in sofferenza che saranno venduti a specialisti del recupero crediti.

Ti faccio notare che in questa parte c’è un grande premura a far sapere che non sono stati utilizzati soldi dello Stato e che tutto è stato fatto rispettando la Direttiva Europea sulla risoluzione delle crisi bancarie recepita in Italia il 16 Novembre 2015 con il Decreto Legislativo 180.
Se si è fatto qualcosa lo abbiamo fatto secondo la legge, quindi nessuno ci potrà dire niente, così sembrano ragionare Governo e Banca Italia.

In altre 4 pagine distaccate da questo principale comunicato (per non dare troppo nell’occhio !), sono riportati i codici Isin delle obbligazioni subordinate andate “in fumo”(Banca Marche, Banca Popolare Etruria e Lazio, Carichieti, Cassa di Risparmio di Ferrara). Se hai rapporti con queste banche e hai sottoscritto titoli obbligazionari ti consiglio vivamente di dedicare 5 minuti del tuo tempo per identificare se sei o meno in possesso degli strumenti finanziari in questione.

Non ti voglio più annoiare con dati e numeri ma ho l’impressione (condivisa anche da molti altri colleghi del settore) che si sia voluto far passare sotto traccia un problema che ha portato migliaia di risparmiatori ad avere perdite ingenti, e cosa ancora più grave, ignari del rischio sostenuto.
E’ vero, è stata una corsa contro il tempo visto che dal 01 Gennaio entrerà in vigore il Bail in (il nuovo sistema di risoluzione delle crisi bancarie deciso a livello Europeo) che avrebbe potuto portare gravi conseguenze anche per detentori di obbligazioni ordinarie senior e per correntisti e depositi sopra i 100.000 €. Se si fosse arrivato a inizio 2016 senza una soluzione al problema 12 miliardi di Euro sarebbero stati a rischio invece dei 3 miliardi attuali. Si è scelto quindi il male minore.

Ma la vera chicca avviene la settimana successiva al piano di salvataggio con la Dichiarazione Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, l’autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari) che invita le banche a informare i propri risparmiatori sui rischi del Bail in e a verificare che i clienti abbiano titoli in linea con i loro obiettivi e ne comprendano in pieno i rischi. Troppo tardi, si cerca di chiudere il recinto dopo che i buoi sono usciti . E’ come se in strada si segnalasse agli automobilisti una situazione di potenziale pericolo solo dopo che è successo il primo incidente mortale.

Sono quasi arrivato alla fine di questa triste storia, ma prima di lasciarti ti chiedo di pazientare ancora due minuti, in quanto ti vorrei proporre alla tua attenzione queste tre mie considerazioni personali su quello che è successo ma ancora più importante su quello che il futuro ci riserverà sul tema dei salvataggi bancari :

1) Lo stato non aiuterà più le Banche in crisi ma toccherà ad azionisti e poi a tutti gli obbligazionisti (e non solo a quelli titolari di obbligazioni subordinate) fronteggiare situazioni di crisi di una Banca. Potrebbero avere problemi anche i correntisti con depositi superiori a 100.000 € anche se è una ipotesi estrema.
Caro risparmiatore sei stato abituato troppo bene, in quanto lo stato tappava tutti i buchi. E questo molte volte ti ha portato a non credere che si poteva arrivare a questa situazione. Questo lo ho provato sulla mia pelle, in quanto visitando anche nuova clientela con rapporti con le banche commissariate qualcuno ha sottovalutato quello che io gli facevo notare;

2) Le obbligazioni bancarie non sono esenti dai rischi. La diversificazione paga sempre, ho visto con i miei occhi deposito titoli di clienti importanti anche con somme fino a 1 milione di Euro, concentrate tutte su obbligazioni bancarie della Banca di fiducia. Questo solo perché si è fatto sempre così. Ogni cambiamento costa fatica, in fondo il proverbio “chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova”, rende molto bene l’idea di come il “rimpianto” in ambito finanziario sia uno dei principali errori di finanza comportamentale;

3) Il Bail in per noi sarà un problema in quanto quello che è successo è solo un antipasto di quello che succederà da inizio anno con questo nuovo sistema. Se vuoi approfondire questo tema ti consiglio di leggere l’articolo del blog dove parlo in maniera più approfondita di tale Istituto.

Risparmiatore avvisato, mezzo salvato.

Alla prossima puntata

Foto in apertura by : blog.libero.it

No Comments Yet.

Leave a reply