Bail In All’Italiana

Ci risiamo…

non è passato molto tempo dal dissesto delle 4 banche (Banca delle Marche, Banca Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Chieti e Cassa di risparmio di Ferrara) e dalla crisi di MPS (ancora in fase di conclusione) che eccone spuntarne un’altra… la crisi delle “Banche Venete”.

Lo scorso 23 giugno la BCE ha dichiarato il dissesto per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, e ha dovuto prendere decisioni importanti per risolvere la crisi delle «banche venete».

Il Consiglio dei Ministri ha infatti varato un apposito decreto che prevede:

  • l’acquisto da parte di Banca Intesa della “parte buona” al prezzo simbolico di 1 euro ad azione, permettendo agli istituti di continuare ad operare;
  • Banca Intesa acquisisce attività finanziarie per circa 9 mld, crediti “buoni” per 21,6 mld e depositi per 26 mld;
  • Banca Intesa inoltre riceverà dal Ministero del Tesoro ulteriori garanzie (di circa 12 mld) che quest’ultima potrà utilizzare a copertura di eventuali nuove situazioni problematiche;
  • Tutti i crediti in sofferenza, e quelli che eventualmente Banca Intesa retrocederà al tesoro, finiranno nella SGA(Spa pubblica) con l’obiettivo di recuperare tale crediti.

E’ stato scongiurato il bail-in, tutelando appieno i correntisti e gli obbligazionisti senior, applicando la normativa nazionale sulla liquidazione coatta amministrativa.

E’ stato applicato parzialmente il burden sharing (azzeramento degli investimenti in azioni ed obbligazioni subordinate) questo perché il governo ha tutelato gli investitori retail che hanno acquistato le obbligazioni subordinate.

Infatti, essi potranno accedere alle prestazioni del Fondo di Solidarietà attraverso cui poter ottenere l’80% del valore nominale, mentre il 20% sarà coperto da Intesa Sanpaolo.

Ci lasceranno le penne gli investitori istituzionali che possiedono le obbligazioni subordinate e gli azionisti.

Con l’operazione sulle banche venete il sistema bancario italiano fa un ulteriore passo verso la normalizzazione dopo anni molto difficili. Ma nel medio-lungo periodo restano aperte sfide strutturali decisive per l’intero settore che dovrà subire un pesante ridimensionamento del numero delle filiali e dei dipendenti. In seconda battuta, la rivoluzione tecnologica che sta rivoluzionando il rapporto tra banche e clientela, soprattutto per la spinta alla digitalizzazione che inevitabilmente sta avanzando con le nuove generazioni.

Se ti può essere utile ti ricordo il mio articolo “Banche – Pizzerie 6 a 0: storia di una rimonta possibile”. Articolo scritto da me quasi 2 anni fa che mai come oggi risulta attuale.

Alla prossima…

Foto di apertura by: elaborazione personale

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